Dal mondo chiuso all’universo infinito

Mercredi 30 mars 2016
de 19h30 à 21h30
à l’Espace Martin Luther King
27 boulevard Louis Blanc à Montpellier

Tram ligne 1 , arrêt Corum

Alfonso Ardito, professeur d’histoire et philosophie en Italie, nous entraînera « Dal mondo chiuso all’universo infinito »

Curiosidad
– Trovare le leggi (fisiche) che spiegassero i fenomeni che accadono sulla terra (ormai “degradato” a pianeta come tanti altri) e quelli che accadono in cielo (compito portato a termine da Newton con la formulazione della legge di gravitazione universale)
– Saper rispondere alle contestazioni degli aristotelici (i “pedanti” secondo la definizione di Giordano Bruno)
– Ma anche, e forse soprattutto, confrontarsi con le resistenze della Chiesa cattolica.

Questa opera incredibilmente complessa sarà portata avanti da attori diversi che, attraverso il proprio pensiero, completeranno la rivoluzione in 144 anni di lavoro comune.
Durante la trattazione si analizzerà il lavoro di uno degli attori principali: Galileo Galilei; e si cercherà anche di rispondere ad alcune questioni entrate ormai nella narrazione popolare:
Galileo ha realmente inventato il cannocchiale?
È realmente salito sulla torre di Pisa per studiare la caduta dei gravi?
Quale era la sua posizione nella contrapposizione tra religione e scienza?

Nel corso della discussione finale si potranno affrontare anche questione di ordine generale quali:
Come procede la conoscenza scientifica
La matematica è solo uno strumento per comprendere la realtà o la realtà è intimamente strutturata secondo il linguaggio matematico
Che senso ha parlare di filosofia della scienza
Notazione finale: la partecipazione all’incontro non presuppone alcuna conoscenza specifica di fisica o di matematica.

Il tema del nostro incontro è “dal mondo chiuso all’universo infinito”. Con questo titolo si intende sintetizzare uno dei più entusiasmanti capitoli della ricerca filosofica nella storia dell’umanità.
Per meglio comprendere questa fase storica è necessario rifarsi alla visione del mondo che aveva caratterizzato il pensiero occidentale per circa 2000 anni (IV secolo a.e.v. – XVII secolo e.v.). In questo lungo periodo l’uomo aveva costruito una immagine cosmologica di grande suggestione che era diventata dominante anche grazie alla sua accettazione da parte del pensiero religioso.
Per meglio comprendere questa affermazione è sufficiente rifarsi alla cosmologia della Divina Commedia. Infatti, l’opera di Dante, oltre ad essere una sublime prova di poesia, può essere considerata anche la summa delle conoscenze a cui l’uomo era giunto in quell’epoca (caratteristica propria delle maggiori opere medievali). In essa la localizzazione dei tre regni ultraterreni si sposa con la visione cosmologica dominante: i due luoghi del “peccato” sono posizionati nel mondo sublunare, il luogo del mutamento e dell’imperfezione; mentre il paradiso si trova nel mondo ultralunare, il luogo della perfezione e dell’immutabilità.
Dunque il cosmo era concepito secondo una visione geocentrica e l’uomo si era raffigurato come creatura privilegiata all’interno della creazione. In sintesi tutto era stato creato in funzione dell’uomo e lui stesso era stato concepito il sesto giorno a compimento della creazione.
Ora però le osservazioni sempre più puntuali del cielo “immutabile” mostravano una serie di incongruenze e i calcoli per definire le orbite dei pianeti si stavano facendo sempre più complessi e problematici. Nel 1543 Copernico (sul letto di morte) riceve la stampa del suo “De revolutionibus orbium coelestium” il testo che, con la sua teoria eliocentrica, era destinato a dare inizio alla rivoluzione scientifica.
Tuttavia, perché la nuova visione cosmologica si potesse affermare, era necessario giustificarla attraverso una spiegazione dei fenomeni fisici. In altre parole bisognava superare la fisica aristotelica (qualitativa) e fondare una nuova fisica (quantitativa) che superasse la diversificazione del mondo sublunare e ultralunare; era necessario
trovare le leggi (fisiche) che spiegassero i fenomeni che accadono sulla terra (ormai “degradato” a pianeta come tanti altri) e quelli che accadono in cielo (compito portato a termine da Newton con la formulazione della legge di gravitazione universale)
saper rispondere alle contestazioni degli aristotelici (i “pedanti” secondo la definizione di Giordano Bruno)
ma anche, e forse soprattutto, confrontarsi con le resistenze della Chiesa cattolica.

Questa opera incredibilmente complessa sarà portata avanti da attori diversi che, attraverso il proprio pensiero, completeranno la rivoluzione in 144 anni di lavoro comune.
Durante la trattazione si analizzerà il lavoro di uno degli attori principali: Galileo Galilei; e si cercherà anche di rispondere ad alcune questioni entrate ormai nella narrazione popolare:
Galileo ha realmente inventato il cannocchiale?
È realmente salito sulla torre di Pisa per studiare la caduta dei gravi?
Quale era la sua posizione nella contrapposizione tra religione e scienza?

Nel corso della discussione finale si potranno affrontare anche questione di ordine generale quali:
Come procede la conoscenza scientifica
La matematica è solo uno strumento per comprendere la realtà o la realtà è intimamente strutturata secondo il linguaggio matematico
Che senso ha parlare di filosofia della scienza
Notazione finale: la partecipazione all’incontro non presuppone alcuna conoscenza specifica di fisica o di matematica.

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